Nella mia carriera di sport mental coach mi sono confrontato con tanti casi di sportivi che si sono rivolti a me per cambiare la loro condizione. Di sicuro la motivazione che li ha portati ad avvicinarsi all’attività di coaching, almeno nella maggior parte dei casi, era mirata al miglioramento della prestazione.
In tanti quindi non pensavano minimamente a cosa sarebbero andati incontro, perché nessuno inizialmente sa che alla base di una performance superiore debba esserci il cambiare vita.
Porto ad esempio quello che mi è accaduto con un top player del mondo del calcio (di cui per ovvi motivi non farò il nome), che pur guadagnando qualche milione di euro l’anno stava attraversando uno dei momenti più difficili della sua carriera. La sua situazione emotiva era talmente disagiata da non fargli credere alla potenza del coaching come forma di miglioramento delle sue prestazioni, così si è avvicinato, ma in modo scettico.
Allora abbiamo fatto un esperimento, abbiamo preparato e lavorato una settimana: nella partita successiva lui ha segnato ed è stato il migliore in campo.
Nonostante questo il suo scetticismo era ancora intatto, così la settimana successiva non abbiamo preparato nulla e, come risultato, la sua prestazione in gara è stata mediocre. Allora abbiamo lavorato di nuovo insieme: altro gol e altra volta man of the match.
Non era ancora sufficiente per sgretolare le sue convinzioni: per prepararsi alla partita successiva ha voluto fare tutto per conto suo e la performance è stata scadente.
Insomma, questa altalena è andata avanti un po’, il calciatore in questione ha dovuto toccare con mano l’importanza del coaching per poterci credere realmente. Ed è solo a quel punto che ha deciso di intraprendere un percorso duraturo nel tempo.
A quel punto i risultati sono stati eclatanti, quel campionato lo ha chiuso da capocannoniere della sua squadra, ha riconquistato la Nazionale ed è stato considerato dai media e dagli addetti ai lavori come uno dei migliori nel suo ruolo in Italia. Al termine di quella stagione ha ottenuto un nuovo contratto, a condizioni molto (ma davvero molto) più vantaggiose rispetto al precedente.
E a prescindere dai soldi (che comunque non fanno male), lui ha ritrovato la fiducia in sé stesso e la pace interiore. Questo è solo uno dei tanti casi di come si possa cambiare vita, anche se magari, come in questo esempio, alla persona in questione apparentemente non mancasse nulla. La realtà era però diversa e lui si è messo in discussione.
Il merito non è del coaching, ma dell’umiltà dimostrata dalla persona nel dimostrare di essere in grado di aprire la mente. Sì, ha avuto prima bisogno di testimonianze concrete, ma non avete idea di quanti , nonostante l’evidenza sotto il naso, non la prendano minimamente in considerazione (è veramente un vero peccato per queste persone).
Lui invece l’ha fatto, ha dimostrato di voler crescere. Ecco, alla base deve esserci questo. Se vuoi raggiungere tanti obiettivi, devi provare tante strade. Se rimani chiuso nella tua area di comfort, nel tuo modo di pensare e agire, non riuscirai mai a cambiare vita.
È tutta una questione di crederci e della volontà nel fare ciò che è indispensabile fare.