“Sì, è bravo, ha molto talento. Ma è troppo discontinuo”. L’avrai già sentita, no? Magari proprio in riferimento a te. Questa è una tra le frasi più ricorrenti in ambienti calcistici, sia che si parli di calcio giovanile che di altissimi livelli. E molto spesso la conclusione che si trae al dilemma su come eliminare la discontinuità è una: “Peccato, poteva avere un gran futuro”.
Già, come se non ci fosse alcuna possibilità di migliorare, si prende semplicemente atto di quella condizione e si guarda avanti, alla ricerca di un altro talento da valorizzare. Ci sono passati in tanti, hanno visto sfrecciare quel treno verso il successo e non sono riusciti a salirci sopra proprio per questo difetto, subendolo passivamente.
In realtà, però, il vero problema alla base di tutto questo non è affatto la mancanza di continuità, ma il non aver fatto nulla per tentare di correggersi. Ogni cosa si può modificare, non esiste carattere, tendenza o abitudine che non possano essere cambiati. E la continuità di una prestazione non fa certo eccezione, può essere anch’essa allenata, migliorata e corretta. Ecco perché in questo piccolo articolo cercherò di darti un piccolo spunto su come eliminare la discontinuità nel corso di una partita.
Come eliminare la mancanza di continuità
Si tratta ovviamente solo di un accenno, l’argomento va affrontato in modo molto più approfondito e il processo per arrivare all’ottimizzazione della prestazione sarà più o meno lungo a seconda dell’impegno che il singolo individuo porrà. Ma già dalla lettura di questo poche righe inizierai ad avere a tua disposizione qualche informazione in più per affrontare il dilemma su come eliminare la discontinuità.
Parti dal presupposto che la mancanza di continuità derivi direttamente dalla concentrazione e l’attenzione che viene messa in ogni tuo gesto. Per allenare questa lacuna caratteriale, puoi iniziare a suddividere mentalmente la tua partita in 6 spicchi da 15 minuti ciascuno.
Anziché concentrarti sul dover essere sempre al 100% nel corso di 90 minuti, in sostanza “ingannerai” la tua mente, creando dei micro-obiettivi più facilmente raggiungibili rispetto al macro-obiettivo nel suo complesso. Lavorando di volta in volta sulla tua prestazione nell’arco di 15 minuti, avrai una maggiore consapevolezza e riuscirai a interpretarla e valorizzarla meglio. Al termine di ogni quarto d’ora, poi, prenditi qualche secondo per una breve analisi e poi riparti subito per l’obiettivo seguente, vivere al massimo i 15 minuti successivi. Fai così fino al triplice fischio. E vedrai che il tuo rendimento sarà molto più continuo.