Una giusta decisione può cambiare la tua vita.

La parola decidere deriva dal latino de-caedere, che significa letteralmente tagliar via, mozzare. Una decisione, d’altronde, comporta sempre escludere qualcosa e optare per qualcos’altro. Ecco perché si tratta di una capacità tra le più controverse e contrastanti che ci possano essere nella storia dell’uomo: prendere una decisione non è mai semplice. Subito dopo una scelta, spesso non si è nemmeno sicuri di aver fatto quella giusta.

Questo è un discorso che vale in ogni aspetto della vita, che sia esso professionale, sentimentale o di qualsiasi altro genere. Noi siamo portati ogni giorno a prendere delle decisioni: queste sono condizionate generalmente dalla nostra esperienza passata e ancora di più in base al risultato generato. A monte devi quindi comprendere che le decisioni sono figlie delle esperienze, che a loro volta sono figlie dei condizionamenti e dei modelli mentali inseriti dai tuoi genitori, dalle persone che ti hanno aiutato a crescere, dall’ambiente circostante.

Quante volte ti sei trovato a prendere una decisione e dopo un po’ te ne sei pentito? Magari della scelta di un socio in affari, di aver optato per un lavoro anziché un altro, di una facoltà universitaria al posto di un’altra, di un partner, del luogo dove andare in vacanza e così via. Ogni giorno ti trovi di fronte a delle decisioni e riuscire a prendere quelle più giuste ritengo sia un argomento di importanza primaria per migliorare la qualità della vita. Ecco perché è il caso di creare un proprio modello decisionale.

Prima di tutto occorre sviluppare una caratteristica che è dentro ognuno di noi: la parte riflessiva o razionale. Le decisioni generalmente si prendono di pancia, una componente emotiva ti manda dei segnali dal punto di vista ormonale e crea l’emozione che ti manda in azione. Spesso e volentieri però non è la cosa giusta da fare. In quei momenti dovrebbe subentrare la parte razionale, per creare una sorta di “piccolo ritardo” tra l’emozione e l’azione: una pausa di riflessione, che permetta di analizzare con lucidità la pluralità di opzioni e le relative conseguenze, per fare così la scelta migliore per te, quella che si avvicina di più alle tue esigenze.

Qui devi lavorare anche sulla tua onestà, andando a valutare se la decisione che prendi possa fare del bene a te, ma magari arrechi dei danni agli altri. In quel caso potresti godere dei vantaggi nell’immediato, ma dovresti fare i conti successivamente con inevitabili sensi di colpa e rimorsi, che andranno a incidere poi su quella decisione e le future, producendo un effetto negativo sulla tua salute psico-fisica.

Le decisioni possono poi essere prese anche per piacere, oppure per dispiacere. Il primo caso è di quando stai andando verso qualcosa di positivo, il secondo è quando invece ti vuoi allontanare da qualcosa che ti fa male.

A livello della mia esperienza personale, mi viene in mente quando, dopo tantissimi successi (personali e finanziari) nei primi anni ottanta, mi sono trovato in una situazione precaria sotto tutti questi aspetti. E nonostante i pensieri e le riflessioni che facevo sul mio stato emotivo che non mi soddisfaceva per niente, non riuscivo a prendere la decisione di modificare il mio atteggiamento, i miei comportamenti e ancor prima il mio carattere.

Questa situazione di perenne indecisione mi ha portato a soffrire letteralmente per almeno 3 anni, a stare male fisicamente, economicamente e professionalmente. Questo è durato fino a quando, un giorno, quando ormai ero sull’orlo del baratro e quindi dovevo scegliere. Buttarmi giù e quindi dare addio a tutte le mie aspirazioni, i miei sogni, i miei desideri, ecc. oppure cambiare drasticamente e velocemente il mio modo di pensare, e soprattutto andare in azione per modificare quella mia situazione che era diventata insostenibile.

Le forti delusioni subite e l’enorme frustrazione provata a causa di alcuni eventi mi hanno fatto riflettere, fondamentalmente, su ciò che volessi essere nella mia vita. Cosa volevo fare e chi volevo essere? A quel punto è nata la decisione di voler essere assolutamente una persona di successo, in grado di raggiungere i suoi obiettivi e dare un senso alla sua vita. Tutto ciò mi ha permesso di non cadere nel baratro del fallimento, dello sconforto, della demotivazione.

Ma ciò che ha fatto la differenza è stata la decisione di dire: “Ora Basta, Mai più voglio ritrovarmi in una situazione simile”. Era il 7 luglio 1985, una data rimasta indelebile nella mia mente. Il momento in cui ho deciso di prendere veramente in mano il presente e il futuro della mia vita.

Ricordo che in quel momento gestivo un gruppo di persone che fatturava una miseria, circa 20 milioni delle vecchie lire al mese, con i miei guadagni personali che erano di 200 o 300 mila lire al mese. Quella decisione, il conseguente cambio dei miei comportamenti e delle azioni, mi hanno portato a distanza di un anno, lavorando sull’autodisciplina, a fatturare in quello stesso gruppo e nelle medesime condizioni 650 milioni al mese.

Una svolta evidente dal punto di vista personale e professionale. E quale è stata la decisione più forte in assoluto che lo ha permesso? Quella di decidere di essere io, una volta per tutte, l’artefice del mio destino, lavorando su uno dei miei punti di forza, l’autodisciplina.

Quindi, nel momento in cui prendi una decisione, sii disciplinato e fedele a essa nelle azioni successive. E fatti trovare pronto a modificarle qualora sia necessario, sempre a beneficio dell’obiettivo da raggiungere. Se ad esempio vedi che durante il percorso, la decisione presa non ti porta a raggiungere l’obiettivo, allora devi essere in grado di modificarla in corsa a seconda delle tue esigenze e in funzione dei tuoi obiettivi, dei tuoi sogni.

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