Come incanalare il coraggio nella giusta direzione.
Il coraggio non è necessariamente innato, ma può essere anche una condizione mentale da creare.
Si potrebbe essere predisposti, certo, ma anche in questo caso si deve essere bravi ad allenarlo. L’allenamento è infatti una condizione che deve essere presente in entrambi i casi: se è innato infatti va saputo gestire, altrimenti può trasformarsi in spregiudicatezza, arroganza o incoscienza e non è più sotto controllo.
Il coraggio è efficace quando viene gestito accuratamente, le azioni sono ponderate e razionalizzate: allora diventa un’arma potentissima, capace di farti raggiungere qualsiasi obiettivo. È quello che ti dà un impulso ad agire e andare oltre i limiti.
Durante questo weekend passato al Gran Premio di San Marino per seguire un pilota della Moto3, ho visto cosa succeda nel Paddock prima di sfrecciare a oltre 300 chilometri orari su due ruote. Bisogna tenere in considerazione il vento, le condizioni atmosferiche, la pressione, lo sforzo fisico, la lucidità richiesta per gestire la moto. I piloti sono per forza di cose persone coraggiose, ma allo stesso tempo sono allenate. Il coraggio è qualcosa che puoi creare o indurre e lo puoi fare solo se lavori sulla mente, su un processo di visualizzazione.
Per quanto uno possa essere coraggioso, può infatti capitare di correre in una pista non congeniale per le proprie caratteristiche, oltretutto in condizioni atmosferiche impervie, con la pioggia a bagnare continuamente l’asfalto. Per questo, nel caso specifico, è stato importante lavorare sugli aspetti mentali, sul modo migliore per affrontare la sfida. Senza scendere troppo nei particolari, il risultato si è visto in pista. Davvero fantastico, da podio…