Non esiste persona di successo che non abbia sviluppato una grande capacità nella comunicazione.
Attenzione! Tutti sanno comunicare, parlare o proferire in un modo forbito dei concetti. Pochi sono in grado di incidere nel cuore e nella mente degli altri attraverso la comunicazione.
Chi dispone di queste abilità e capacità, ha nelle mani un talento che non ha valore. Cosa voglio dire con questo?
Le modalità per trasferire un messaggio possono essere tante, sia verbali che non verbali. La comunicazione non verbale è l’aspetto più semplice in assoluto, perché il corpo trasmette per il 55% ciò che si vuole dire. Ed è un linguaggio universale, che viene utilizzato ovunque. Saperlo interpretare consente di avere a disposizione uno strumento di comprensione di chi si ha davanti veramente illuminante. Non è importante ciò che dice una persona, ma quello che pensa realmente.
Saper leggere il corpo significa conoscere anche cosa sta pensando una persona. I movimenti del corpo si attivano grazie al sistema autonomo o para-simpatico, che agisce – a seconda dei pensieri – in modo automatico e istintivo, esattamente come la respirazione o il battito cardiaco, cioè funzioni vitali e fisiologiche che il nostro corpo attiva in modo autonomo e automatico.
Poi c’è la comunicazione verbale, quella figlia dei programmi che sono stati inculcati nella nostra mente. Per questo si è creato un vocabolario interno, complicato da modificare, se non con concentrazione, attenzione e competenza. Spesso nella comunicazione verbale si comunica ciò che non si vuole, anziché ciò che si vuole.
Per esempio, quando si dice “ho paura di diventare povero”, si indica qualcosa che non si vuole. Per esprimere ciò che si vuole nella realtà si dovrebbe modificare la frase in “io voglio essere ricco”. In entrambi i casi si agisce sull’inconscio, anche se in modo diverso. Questo determina il nostro modo di pensare e di agire.
Ecco perché è molto importante decodificare ciò che esce dalla nostra bocca. Perché una parola viene interpretata in tanti modi diversi, sia dal nostro interlocutore che dal nostro inconscio. Una termine negativo va a depotenziare le nostre abilità. Uno positivo, invece, aiuterà ad accrescere l’autostima.