Una delle dinamiche più importanti che ogni professionista è costretto ad affrontare nel corso della sua carriera, è quella relativa a come reagire dopo una sconfitta. Ognuno ha il proprio carattere, si approccia in modo diverso a seconda di quella che è stata la sua percezione dell’evento negativo. In ogni caso, però, questo genera un impatto (più o meno profondo) sulla vita di chi lo subisce.
C’è chi riesce a superare immediatamente il “trauma”, ma gli anni di esperienza sul campo mi consentono di affermare che la maggior parte degli atleti vive male la sconfitta, non riuscendo ad assorbirla subito e rimuginando a lungo su essa, andando di conseguenza a compromettere anche le sue prestazioni successive.
Ecco, questo è il modo peggiore di reagire dopo una sconfitta e, molto probabilmente, anche tu che stai leggendo adesso questo articolo fai parte di quel gruppo di atleti che hanno una reazione sbagliata.
Così facendo però non ti rendi conto che sta raddoppiando il tuo errore, perché oltre a quelli che hai commesso per contribuire alla sconfitta della tua squadra, adesso ne stai accumulando altri che non ti permetteranno di prepararti al meglio per la prossima gara. Stai intasando la mente di pensieri negativi, che influiranno per forza di cose nella tua serenità e, di conseguenza, sulle tue azioni.
Cambiando la percezione di quello che è accaduto, analizzandolo in modo più costruttivo e non distruttivo. Già, perché a volte una sconfitta è la miglior cosa che ti possa capitare. Può sembrare una follia detto così, ma non lo è. Una sconfitta è ciò che ti permette di crescere, di analizzare i tuoi errori, quelli della squadra.
Quando mi trovo a parlare con i professionisti con i quali collaboro, li spingo sempre a considerare l’eventuale sconfitta come una “benedetta sconfitta”, proprio per questi motivi.
Chiaro che faccia sempre piacere vincere, ma anche quando non accade si possono trovare dei lati positivi e nuove motivazioni per diventare migliore rispetto a prima. Lasciarsi affossare dai pensieri negativi è il peggior errore che si possa commettere.
Trovare il modo di fare tesoro degli errori e fare un esame di coscienza, invece, è il modo corretto per superare lo choc emotivo.