A volte la buona volontà c’è, la voglia di fare bene e sfoderare una prestazione di alto livello anche. Però poi i risultati sul campo non sono conformi a quanto voluto, non rispecchiano il lavoro svolto in allenamento. I motivi alla base di questo possono essere molteplici, ma quello che riscontro con maggiore frequenza nel corso delle mie sedute di coaching con atleti professionisti è da far risalire alla confusione nella loro mente. A cosa mi riferisco? Al fatto di non saper scegliere l’obiettivo di volta in volta.
Ti faccio un esempio concreto: prima di una partita, fissare il focus sul “voler sfoderare un’ottima prestazione” è solo l’inizio della strategia che serve per riuscirci veramente.
Questo perché aver quello come obiettivo principale è corretto, ma non sufficiente e fin troppo generico. Quello che possiamo definire il tuo “macro-obiettivo” di giornata, deve essere infatti composto da una serie di micro-obiettivi che ti occorreranno per realizzarlo realmente, o quanto meno per avvicinarti più possibile al risultato ottimale.
Scegliere l’obiettivo di volta in volta
Per quanto riguarda l’esempio della prestazione all’interno di una partita, questa deve essere scomposta in varie sotto-categorie, che possono variare ovviamente a seconda del tuo ruolo, delle indicazioni che ti vengono assegnate dall’allenatore, del rapporto con i compagni sul terreno di gioco, dell’eventuale partenza dal primo minuto o di un ingresso a partita in corso e così via.
Senza poter entrare per ovvie ragioni nello specifico, quello che ti consiglio in linea generale è dunque di suddividere mentalmente la tua prestazione in varie fasi, divise magari di 30 minuti in 30 minuti.
Già facendo in questo modo avrai modo di articolare mentalmente la tua prestazione complessiva in tre “mini-prestazioni” consecutive, una di seguito all’altra, nelle quali potrai tentare di dare il tuo massimo. Con un minor lasso di tempo a disposizione (30 minuti invece di 90), avrai anche modo di poter fare delle analisi in corsa e valutare, dopo ogni mezzora, cosa sia andato bene e cosa no, per applicare dei correttivi o puntare ancora di più su ciò che ti sta riuscendo meglio. Insomma, dovrai scegliere l’obiettivo di volta in volta, in modo di avvicinarti sempre di più a quello generale che ti sei prefissato in precedenza. E così facendo, oltre alla volontà e la voglia di fare bene, avrai associato anche una strategia per riuscirci davvero.